Fatal Attraction

Fatal Attraction

Fatal Attraction (2023) TV series

Ammazzato di noia ho cominciato questa serie TV già pregustando una specie di "Guilty Pleasure" fatto di sciatta serialità, banale citazionismo d'accatto, recitazione canina e messa in scena ridicola.

Non potevo sbagliarmi di più.
Una vera rivelazione.
Con un finale a orologeria che ti prende alla gola.
Che altro dire se non che è un gioiellino...
Dialoghi che sono usciti da una sceneggiatura di altissimo livello, recitazione sempre a servizio dello script (a parte Jackson verso il quale ammetto però di avere una antipatia tutta mia), comprimari assolutamente scritti per stamparsi nella memoria come l'amico poliziotto, Mike, un monumentale Toby Huss che disegna con tratti decisi e accurati, una amicizia virile a tratti commovente.
La Caplan assolutamente perfetta nella parte di una donna con molti lati oscuri ma anche un passato triste nel quale la devianza parte da lontano, da un contesto familiare difficile.

Una volta che ci si abitua all'andamento temporale "back-and-forth" con il quale viene impostata la narrazione, è come essere saliti su un treno che viaggia dritto verso l'inevitabile burrone.
Forse un po forzata negli ultimi 20 min. l'evoluzione dell'ultimo personaggio che non posso davvero spoilerare ma che rappresenta in modo quasi inevitabile un destino terribile quasi un sigillo su una storia maledetta fin dall'inizio, come una propagazione velenosa e contagiante di un malessere che passa dalla protagonista, un marchio o un capriccio del destino, non è dato sapere.

Il riferimento al sistema, alla macchina sociale che ti schiaccia senza pieta' che si nutre di spettacolo fatto di carnefici ed ex potenti da mettere alla gogna (nelle parole di Mike), lo stigma della colpevolezza che riaffiora... Mi è venuta in mente l'ineluttabilità della colpa nei film di Fritz Lang.
Alla fine restano sul campo un sacco di vittime e ben pochi colpevoli e verità che non vengono a galla.

Anche formalmente è ineccepibile, il prodotto è di alto livello girato come si deve, orchestrato alla perfezione. Forse un po stucchevole l'uso di obiettivi con una distorsione molto accentuata, ma anche questi espedienti mi paiono giocati in modo molto furbo e funzionali, diegeticamente, al servizio della storia.
Onestamente bisogna arrivare almeno alla terza puntata per ingranare nel meccanismo, ma davvero non me lo aspettavo, è una serie che ripaga molto (forse anche perchè avevo zero aspettative).

Non rinnovata (ma e' un bene in questi casi) e autoconclusiva, è passata nel totale disinteresse e silenzio. Probabilmente il progetto si è portato sfiga da solo proprio per aver voluto riprendere un classico cliché della filmografia anni 80, fin dalla locandina e dal titolo...
E' vero che si parte più o meno da quelle coordinate ma poi qui si sale propio di livello, c'è tutta un'altra qualità e sopratutto non finisce come l'originale in una carneficina tra i due.
Qui nel tritacarne ci finiscono tutti quanti, nessuno escluso...
Bevuto in 3 serate, 8 puntate in tutto.
Consigliatissimo a chi piace il genere thriller psicologico.

Da recuperare.